
24 - 31 maggio 2025
Polignano a Mare - Gioia Tauro 2025
La corsa dei tre mari
Il viaggio
Sui percorsi di una vecchia corsa a tappe nel sud Italia organizzata solo 4 volte ma che ha lasciato un certo ricordo tra gli appassionati e nei territori attraversati.
Dopo un epico inizio (1919 – 1920) fu sospesa e poi ripresa (1938 – 1949) per poi non essere riproposta mai più.
Una corsa dimenticata
Nato nei primi anni del Novecento, il Giro dei Tre Mari visse poche edizioni, anche a causa della concorrenza del Giro d’Italia (già consacrato grazie alle imprese di Costante Girardengo) e della difficile collocazione nel calendario ciclistico nazionale e internazionale.
Il plurivincitore fu Ottavio Pratesi, detto “il falco di Macchiaverde”, che nel 1919 e 1920 conquistò la corsa vincendo anche quattro tappe per anno. Nel 1919 spiccò anche il romano Giuseppe Pifferi, autore di cinque successi parziali. L’unico straniero a lasciare il segno fu il belga Hubert Deltour, vincitore di tre tappe e della classifica degli scalatori nel 1938. Le edizioni del 1919 e 1920, con partenza e arrivo a Napoli, furono competizioni ancora pionieristiche: conosciamo i vincitori di tappa, ma non piazzamenti e chilometraggi precisi. Diciotto anni dopo, nel 1938, la corsa riprese da Roma con 11 tappe per un totale di 1934 km a una media di 30,925 km/h. Vinse Enrico Mollo, senza aggiudicarsi alcuna frazione. Tra i protagonisti di giornata comparvero Cino Cinelli e Adolfo Leoni.
L’ultima edizione si disputò nel 1949, da Bari a Roma: 1854 km in nove tappe. Il successo andò a Pasquale Fornara, al debutto tra i professionisti. Fornara sarebbe poi diventato uno dei corridori più forti degli anni ’50: record di quattro Giri di Svizzera, un Giro di Romandia, podi e piazzamenti di prestigio nei grandi giri. Il destino gli negò il Giro d’Italia 1956: in maglia rosa, fu costretto al ritiro sul Monte Bondone durante una bufera di neve che mise fuori gioco oltre 40 corridori.
Foto di: Antonio Alampi





